Non c’è dubbio che Cala Goloritzè sia una delle calette più belle e iconiche, non solo del Supramonte ma di tutta la Sardegna. Il nostro itinerario ripercorre le antiche mulattiere dei pastori e dei carbonai, passando attraverso punti panoramici e foreste secolari. Giunti al mare, le acque cristalline rinfrescheranno la nostra sosta su questa caletta dalla magica atmosfera.
La discesa al mare lungo il Bacu (canyon) di Goloritzè era ben conosciuta e praticata sin da tempi antichi dai pastori. Eppure solo chi era del luogo e pochi escursionisti sardi conoscevano il sentiero per raggiungerla.
Tuttavia negli anni ’80 un gruppo di arrampicatori capitanato da Manolo salirono ripetutamente Punta Caroddi, il torrione di roccia che sovrasta la caletta. Da allora arrampicatori provenienti da tutto il mondo scelgono di venire proprio a Cala Goloritzè perché affascinati dalle fotografie di quella che chiamano Aguglia di Goloritzè.
Nonostante il sentiero di discesa sia stato risistemato di recente, la discesa (e soprattutto la risalita) richiedono un minimo di preparazione. Il fondo roccioso può affaticare molto le caviglie e la pendenza va affrontata con giusta calma.
Dal punto di partenza cammineremo sino al terrazzo panoramico di Punta Salinas, dal quale potremo ammirare dall’alto Cala Goloritzè, Punta Caroddi e tutta la costa del Golfo di Orosei. Dopo una ripida discesa, attraverso una fitta lecceta, ci ricollegheremo al canyon di Goloritze per ripercorrerlo sino alla caletta.
Al ritorno prenderemo il ritorno classico lungo il canyon di Goloritzè, ripido e impegnativo. Impiegheremo almeno due ore per risalirlo, con varie pause per parlare della storia questi posti e bere un sorso d’acqua.
Tempo di marcia: 4h
Tempo totale: 6h
Distanza: 7km
Difficoltà: medium
Dislivello: +650